CONFABITARE-Associazione Proprietari Immobiliari - prende atto del comunicato, emesso in data odierna 20 ottobre 2021, dall’Ufficio Stampa della Corte costituzionale
con il quale si rende nota la decisione dei Giudici in merito alle ordinanze con le quali alcuni
tribunali italiani avevano sollevato dubbi sulla legittimità del c.d. blocco
sfratti. Pur non essendo ancora stata depositata la sentenza (con le relative
motivazioni) la Corte ha ritenuto doveroso rendere nota l’infondatezza delle
censure sollevate. “Pur non potendo
condividere il blocco degli sfratti- afferma Alberto Zanni Presidente nazionale
Confabitare- , non ci siamo mai nascosti
dietro al proverbiale dito della polemica, consapevoli che la pandemia da
Covid-19 è stata ed è ancora un evento drammatico che ha travolto ogni Paese ed
ha rivoluzionato tutto il modo di vivere e lavorare. Per questo – consapevoli
che la polemica in questi casi è fatta sempre sulla pelle delle persone – continua
Zanni, fin dai primi giorni di marzo 2020 abbiamo preferito interagire con le
Istituzioni al fine di dare il nostro contributo nel momento più difficile e
drammatico per l’Italia”.
Una collaborazione che ha portato
CONFABITARE a proporre al Governo Conte prima, a quello Draghi poi, un’ipotesi
di ripartenza graduata e scaglionata delle esecuzioni degli sfratti, così da
riportare il tutto in un ambito che appaia il più normale possibile. Proposta
che è stata accolta in pieno dal Governo Draghi.
“Era la strada giusta? Si, ne siamo
convinti- conclude Zanni, e ne è convinta anche la Corte costituzionale che nel
comunicato ha osservato che il legislatore ha progressivamente ridotto l’ambito
di applicazione della sospensione, comunque destinata a cessare il prossimo 31
dicembre 2021. Questo dimostra che coerenza e serietà pagano”.
Alberto Zanni
Presidente nazionale Confabitare